La recensione di Ustica, il nuovo film di Renzo Martinelli con Caterina Murino, Marco Leonardi, Lubna Azabal, Tomas Arana, Federica Martinelli, nelle sale dal 31 marzo.
Cercare giustizia intorno alla strage di Ustica in cui persero la vita 81 persone sembra ormai impossibile, quasi come intravedere nell’opera di Martinelli una minima forza di investigazione e narrazione storica di quell’evento. Non si vuole mettere in dubbio la storicità della documentazione o delle fonti, né mancare di rispetto a chi quel giorno del 1980 era un passeggero dell’aereo DC9 della compagnia Itavia.
USTICA – LA TRAMA
Il film di Martinelli non è all’altezza della storia che deve raccontare, troppo rinchiuso in un sentimentalismo che non lascia intravedere un vero racconto. È tutto un “si dice”, “hanno detto”, “il giornale ha scritto”, come se il regista avesse acceso la camera da presa un minuto in ritardo. Non arriva la commozione di una madre, Roberta (Caterina Murino) che perde la propria figlia, né tanto meno la voglia di verità di una pilota che per caso ritrova, nello stesso giorno della strage di Ustica, i resti di un aereo militare libico.
Illuminata da una chiarezza anacronistica inizia a smuovere il marito, un parlamentare, membro della commissione e incaricato di far luce sulla questione. I personaggi in teoria hanno tutti i presupposti per rendere il contenuto accattivante, ma dal punto di vista formale, si scade in ultima serie e si promuovono solo “chiacchiere”.
Invece di proporre una sceneggiatura lineare, chiara e sequenziale, alle scene in digitale degli aerei, si alternavano solo considerazioni improponibili e ripetitive, frutto anche del doppiaggio della maggior parte degli attori. Le inesattezze linguistiche, i dialoghi grossolani, le distanze geografiche sopravvalutate, rendono il film privo di una professionalità strutturale. Un film di serie B, “piccolo” e molto abbozzato va a maturare nello spettatore un rammarico accentuato dalla tragicità dell’evento. È sempre necessario parlare della storia del nostro Paese, soprattutto se si riporta alla luce una delle questioni irrisolte, però insieme al coraggio, il pubblico deve pretendere una professionalità del mestiere, che in questo caso manca completamente.
USTICA – TRAILER
Marta Leggio