Tre manifesti a Ebbing, Missouri: la recensione del film del 2017 diretto da Martin McDonagh con Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, John Hawkes e Peter Dinklage.
Il film è disponibile su Star, il nuovo servizio streaming di Disney+, dal 23 febbraio 2021.
La Coppa Volpi femminile di quest’anno ha già sopra la targa di Frances McDormand. Era da un po’ che l’attrice non ricopriva un ruolo da protagonista assoluta, e ancora di più mancava all’appello un personaggio così strepitoso come quello di Mildred Hayes. Lei stessa l’ha definita, tenendo banco durante la conferenza stampa del film, “una Marge invecchiata”, disseppellendo il grande personaggio regalatole dal marito ai tempi di Fargo (1996).
La sua Mildred vive in Missouri, ha cacciato di casa il marito che la picchiava e ha avuto una figlia adolescente stuprata e uccisa lungo una strada di campagna. Stufa del lassismo della polizia di Ebbing, Mildred, che è una che non le manda a dire, affitta tre cartelloni pubblicitari proprio sulla strada dove la figlia fu ritrovata carbonizzata. I tre manifesti recitano: “Stuprata mentre moriva”, “E ancora nessun arresto?”, “Come mai, sceriffo Willoughby?”, quest’ultimo interpretato da Woody Harrelson, alla sua prova migliore dopo True Detective.
Mildred, sboccata e manesca, suscita subito le ire della stazione di polizia locale, e soprattutto di Willoughby, vicino alla morte a causa di tumore al pancreas. I rimpalli tra i due personaggi testimoniano l’accuratezza della scrittura di Martin McDonagh, che con Tre manifesti a Ebbing, Missouri dirige il suo film migliore.
Divertente fino alle lacrime, scorrettissimo e irriverente, Tre manifesti a Ebbing, Missouri è però molto complesso di quanto non appaia: McDonagh affonda le mani nel ventre molle del Midwest americano, fatto di razzismo e omofobia, lassismo e violenza gratuita, con uno sguardo acuto e dissacratore che non risparmia nessuno.
Tutti i suoi personaggi sono chiaroscurali: la stessa Mildred d’altronde è tutt’altro che amabile, e ciò denota la complessità di scrittura del film. Tre manifesti a Ebbing, Missouri cede un poco nella seconda parte, dove il cinismo langue e McDonagh cambia registro in favore di scelte narrative più scontate.
Ma il finale è impeccabile, e il film non ha un dettaglio fuori posto. Boicotteremo la Mostra se il film non vincerà almeno un premio.
TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI – TRAILER ITALIANO
Francesca Sordini