The Giver – Il mondo di Jonas: larecensionedella pellicola tratta dall’omonimo bestsellerdiLois Lowry. Il film, in uscita nelle nostre sale cinematografiche l’11 settembre, vede nel castBrenton Thwaites, Odeya Rush, Meryl Streep, Alexander Skarsgård, Jeff Bridges, Katie HolmeseTaylor Swift.
Vent’anni fa, la scrittrice statunitenseLois Lowryscrisse “The Giver”, un romanzo di fantascienza distopica per ragazzi del1993, primo capitolo della quadrilogia che è proseguita conLa rivincita – Gathering Blue(2000),Il messaggero(2004) eIl figlio(2012).
A dirigere il passaggio, quasi sempre difficile, dalle righe del libro al grande schermo è stato l’esperto regista australianoPhillip Noyce, mentre nel cast, ad affiancare i protagonistiBrenton Thwaites, Odeya Rush, Alexander SkarsgårdeKatie Holmes, sono presenti due nomi di assoluto rispetto comeJeff Bridges(anche produttore del film) eMeryl Streep.
THE GIVER – LA TRAMA
The Giver – Il mondo di Jonas, è un film futuristico Young Adult sulla falsa riga diHunger GameseDiverget, in cui l’eroe di turno (si qui c’è una differenza: qui l’eroe è maschio) deve ribellarsi a un’autorità malvagia per liberare il suo popolo dalla tirannia e dall’ingustizia che subisce. InThe Giver, però, l’iniquità e la prepotenza dei più forti sui più deboli è rappresentata dallamonotoniae dallastabilità.
Immaginate, infatti, un luogo quasi libero da ogni dolore e sofferenza, dove le persone sono veramente uguali e tutti vanno d’accordo. In una società organizzata,pacificaed equilibrata del futuro prossimo, l’Umanità ha scelto di annullare tutte le differenze tra le persone al fine di evitare conflitti e dolore. Non sono presenti così le differenze individuali e lapercezione del dolore; l’odio non esiste più, le menti non sono mai offuscate da confusione e sofferenza e il sole splende sempre senza lasciare spazio a giorni di pioggia e di freddo. In questo mondo, però, non si conoscono più neanche i piaceri,l’amore, le incertezze o i rischi. Sono scomparse la passione e i sentimenti più profondi, la musica e icolorisono un ricordo sbiadito conservato solo da un “Ricevitore” (The Giver).
L’esistenza è diventatamonocromatica, in bianco e nero, senza la memoria di tutte quelle cose che rendono la vita degna di essere vissuta, anche se dolorose.
L’unico legame con un passato “contaminato” ma “vivo” è un individuo che dovrà custodire leMemorie dell’Umanitàe che riesce a distinguere tutti i colori del mondo. Quando il compito toccherà al “divergente”Jonas, la conoscenza di ciò che è stato lo porterà a voler scardinare per sempre l’ordine precostituito.
A pensarci bene il film è ben costruito, il mondo futuristico è ben fatto, il ritmo è buono e sono presenti anchesofisticati concetti eticie morali: l’individualità è schiacciata, ogni mossa di ogni cittadino viene monitorata dal momento della nascita, le famiglie naturali sono stati sostituiti da “nuclei familiari” artificiali e la scelta e il libero arbitrio non esistono più. Però il film non è riuscito a trasmettere appieno quellaforza vitaleche serviva per tutti i100minutidi durata.
Inoltre mentreJennifer Lawrence(Hunger Games) eShailene Woodley(Divergent) da sole riescono a tenere alta l’attenzione dello spettatore, l’attore australianoBrenton Thwaitesancora non riesce a conquistarsi questo ruolo di eroe fino in fondo.
Fortuna che è aiutato da due facce da Oscar comeJeff BridgeseMeryl Streepe, perché no, anche daKatie Holmes, perfetta nella parte della mamma glaciale e senza sentimenti.
THE GIVER – IL TRAILER
Marco Visco