Grossi guai in casa Warner Bros. dopo aver accantonato il film su Batgirl, la casa di produzione ha “messo in pausa” anche “Scoob: Holiday Haunt”.

Secondo le prime indiscrezioni il nuovo film su Scooby-Doo e compagni è stato scartato dall’azienda per dare la precedenza ai film usciti in sala; anche stavolta, quindi, a fare le spese della nuova politica aziendale è HBO Max, che ha perso così l’atteso seguito di “Scoob!”, film del 2020.

Eppure la precedente pellicola, rilasciata in piena pandemia, ha incassato 28 milioni di dollari al botteghino mondiale; una cifra non esorbitante, certo, ma era una situazione ben diversa con le sale chiuse e le persone chiuse in casa.

Il nuovo “Scoob: Holiday Haunt” (quasi pronto al rilascio) è costato circa 40 milioni di dollari; cancellare il progetto a un passo dall’uscita non sembra una mossa molto saggia.

Il problema di fondo è che la Warner Bros. sta puntando all’uscita dei film in sala mentre HBO Max avrebbe subito un lento ridimensionamento dei prodotti originali in uscita. Una strategia che potrebbe avere un fine; ma sembra assurdo cancellare ben due film già pronti (e già pagati) solo per un cambio di rotta dell’azienda.

Lo stesso “Scoob!” non è stato uno dei migliori adattamenti dell’opera di Hanna-Barbera e su questo non si discute. Ma comunque era un prodotto divertente e con un voice cast di tutto rispetto, con nomi come: Zac Efron, Amanda Seyfried, Will Forte, Gina Rodriguez e Frank Welker.

Allo stesso tempo, però, parliamo di uno dei cartoni animati più apprezzati di sempre, con un pubblico di fedelissimi che segue le avventure di Scooby-Doo e compagni da oltre 50 anni.

Se calcoliamo che i 40 milioni di dollari investiti, per quanto una cifra irrisoria nel mondo dell’animazione, potevano essere recuperati almeno in parte grazie a questo effetto nostalgia; sembra ancora più assurda la strategia dell’azienda.

Al momento, quindi, “Scoob: Holiday Haunt”, resta chiuso in un cassetto; forse più avanti la Warner Bros. cambierà idea e lo diffonderà almeno in streaming.