Pasolini: la recensione della pellicola diretta dal regista Abel Ferrara, presentata alla 71.Mostra Internazionale d’Arte Cinematografia in Concorso. La pellicola, nelle nostre sale dal 25 settembre, vede nel cast Willem Dafoe, Maria de Medeiros, Riccardo Scamarcio, Giada Colagrande e Roberto Zibetti.
PASOLINI – LA TRAMA
L’ultimo giorno di vita di Pier Paolo Pasolini, nella sua Roma tanto amata e tanto bistrattata, sono l’argomento del nuovo film che il maestro Abel Ferrara ha presentato al Lido quest’oggi. L’immortalità di un genio del cinema e della letteratura italiana rivive grazie alla meravigliosa interpretazione di un magistrale Willem Dafoe, perfettamente immerso nella luminare poetica di Pasolini e sapientemente diretto da un talento puro della regia come Ferrara, che mescola il suo inconfondibile stile senza limiti e pudore al magico verbo di un uomo che con le sue opere ha percorso e anticipato decenni di avvenimenti e di derive sociali. Ferrara non abbandona i suoi eccessi e le sue ambientazioni cupe ma le adatta a un Pasolini determinato ma non poco disilluso dalla vita cercando, con non poche difficoltà, di far emergere quella grande unicità che contraddistingueva colui che per definizione era attore, regista, scrittore, drammaturgo, critico e saggista ma che sulla carta d’identità amava farsi apporre la professione scrittore.
È un’opera incompleta quella del regista di “Paura su Manhattan”, perché della grande figura dell’artista romano passano solamente alcuni degli aspetti della sua personalità, della quale si accenna solamente con un monologo sulla conformità delle persone e sulla decadenza di Roma e dei romani. Tuttavia il film regge piuttosto bene dall’inizio alla fine e la figura di Pasolini, con le sue passioni, il suo rapporto con la famiglia e con la fantasia dei suoi scritti, trovano un riscontro grazie all’eccellente cast che mostra un’altra straordinaria interpretazione di Adriana Asti, amica intima di Pasolini, qua nel ruolo della madre, l’amico di lungo corso Ninetto Davoli e il piccolo ruolo della bravissima Maria de Medeiros. Con i suoi limiti il film riesce tuttavia a lasciarci una scia di profonda malinconia per il ricordo di uno dei più grandi personaggi e cineasti contemporanei di cui abbiamo perso la presenza e il grande bacino di opere che, ne siamo certi, egli ci avrebbe regalato ancora per lunghi decenni.
PASOLINI – TRAILER
Davide Sica