Nomad – In cammino con Bruce Chatwin: la recensione del documentario diretto da Werner Herzog, dedicato all’amico e grande scrittore e viaggiatore Bruce Chatwin. Il film dopo essere stato presentato alla 14/ma Festa del Cinema di Roma e al 68/mo Trento Film Festival uscirà nelle sale italiane il 19, 20 e 21 ottobre co-distribuito da Feltrinelli Real Cinema e Wanted Cinema.
NOMAD – LA TRAMA
“Nomad: In cammino con Bruce Chatwin”è un omaggio che Herzog fa a uno dei più grandi scrittori del Novecento, colui che è stato in grado di reinventare la letteratura di viaggio, scomparso prematuramente all’apice della sua carriera. In questo film è lo stesso Herzog a mettersi in cammino zaino in spalla sulle orme dell’amico Bruce nei luoghi raccontati nei suoi romanzi ed è sempre del regista tedesco l’inconfondibile e soave tono della voce narrante.
Legati da una profonda amicizia, i due artisti negli anni si sono influenzati a vicenda: i primi film di Herzog hanno avuto una rilevante importanza per la scrittura di Chatwin, mentre il regista tedesco ha adattato “Cobra Verde” proprio da un romanzo dell’amico. Quando il leggendario scrittore e avventuriero Chatwin stava morendo di AIDS, ha chiamato l’amico Werner chiedendogli di vedere il suo ultimo lavoro su un membro di una tribù del Sahara. In cambio, come regalo d’addio, Chatwin ha donato al regista lo zaino che lo aveva accompagnato nei suoi viaggi intorno al mondo. Trent’anni dopo, portando con sé quello stesso zaino, Herzog inizia il suo personale viaggio, ispirato dalla comune passione per la vita nomade e il desiderio di conoscenza.
NOMAD – LA RECENSIONE
Bruce Chatwin è stato un esploratore e scrittore leggendario morto nel 1989. Questo film documentario non è una biografia ma un omaggio ai suoi viaggi e al suo lavoro da parte dell’amico Werner Herzog. Il regista tedesco ha collaborato con Chatwin negli ultimi anni della sua vita, i due avevano una grande stima reciproca. Spiriti affini, convinti nomadi che “il mondo si rivela a chi lo attraversa a piedi, credendo nel potere del cammino“.
Chatwin era alla ricerca delle stranezze, scriveva: ”alla fine, l’unico coraggio che ci viene richiesto è di avere il coraggio per le cose più strane, più singolari e più inspiegabili che incontriamo”.
In Nomad si viaggia tra la Patagonia alla ricerca del “brontosauro”, o nel paesaggio dell’anima delle Black Hills nel Galles, a Punta Arenas alla ricerca del relitto di una nave o dentro caverne preistoriche e cimiteri indigeni nell’entroterra australiano. E proprio in Australia nel 1983 che Bruce e Herzog si incontreranno, affascinati dalla mitologia aborigena.
Il documentario affronta anche il pensiero “L’alternativa nomade”, fondamento chiave delle teorie sul nomadismo: con la scomparsa di quest’ultimo, avrebbe preso il sopravvento la vita sedentaria delle città, con un‘enorme quantità di tecnologia, tutte cose che avrebbero portato alla distruzione della specie umana, perché Chatwin era sicuro che gli uomini fossero fragili.
Ad anni di distanza è difficile dargli torto.
Si arricchisce il film di interviste di esperti e di chi lo conosceva bene, tra cui brilla la vedova di Chatwin; Elizabeth capace di amore assoluto e incondizionato per Bruce. Importante anche l’immancabile zaino di Bruce compagno di tutte le sue avventure che alla sua morte verrà regalato proprio a Herzog.
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NOMAD – TRAILER
Sara Gentili