La vita bugiarda degli adulti: la recensione umorale della serie in sei episodi tratta dall’omonimo romanzo di Elena Ferrante che debutterà il 4 gennaio 2023 su Netflix.
La serie è diretta da Edoardo De Angelis e interpretata da Valeria Golino nel ruolo di Vittoria e Giordana Marengo in quello di Giovanna. Alessandro Preziosi è Andrea, il padre di Giovanna, mentre Pina Turco è Nella, la madre.
La vita bugiarda degli adulti è scritta da Elena Ferrante, Laura Paolucci, Francesco Piccolo ed Edoardo De Angelis.
LA VITA BUGIARDA DEGLI ADULTI – LA RECENSIONE
Tratto dal romanzo omonimo di Elena Ferrante, e ottimamente girato da Edoardo de Angelis, La Vita bugiarda degli adulti è una serie ambientata a Napoli durante gli anni ’90. La protagonista è Giovanna (interpretata da Giordana Marengo), una ragazza minorenne che vive al Vomero con la sua famiglia.
Giovanna vive un’infanzia spensierata con due amiche quasi coetanee Ida (Azzurra Mennella) e Angela (Rossella Gamba) figlie entrambe di una coppia amica di famiglia.
Protetta dalle complessità della vita pratica (Giovanna non conosce Napoli al di fuori del suo quartiere) e benché apparentemente felice, la sua realtà viene scossa dalla scoperta di avere una zia di nome Vittoria (interpretata da Valeria Golino) con la quale i rapporti familiari sono stati interrotti quando lei era ancora piccola.
Al di là delle scelte registiche che ho trovato interessanti e piacevoli, al di là della giovane età di alcuni degli attori alla loro prima esperienza recitativa che in rarissimi casi risultano poco incisivi, e tralasciando alcune inesattezze storiche che credo di aver ravvisato, nel complesso la serie è un buon prodotto televisivo dal punto di vista tecnico e professionale.
Benché non abbia ancora letto il libro omonimo, e mancando quindi di un raffronto che potrebbe cambiare il mio parere, non mi sento di definirla, però, un’opera riuscita per diversi motivi.
In primo luogo, a causa della storia che manca di tensione narrativa e di una direzione ben definita. E’ vero che il tema trattato, cioè quello della ricerca del sé non si presta a colpi di scena sconvolgenti che potrebbero facilmente scadere in voyeurismo di bassa lega ed è anche vero che la storia ha una sua tensione interna data dal personaggio della Golino, ma in alcuni passaggi (troppi a dire la verità) ho trovato la rappresentazione del contesto in cui si svolge la storia quantomeno macchiettistico.
In seconda battuta, la mancanza di un approfondimento emotivo della protagonista che si trova a correre dietro ad una Verità con la V maiuscola che sfugge sempre non per una difficoltà reale di comprensione o per una filosofica presa di posizione sul significato della parola stessa (la Verità intesa come intangibile e insondabile piuttosto che relativa e indefinibile) ma per una mancanza di ricerca vera e propria.
La verità, che si contrappone alla Vita bugiarda degli adulti, è calata dall’alto e spesso non è neanche verità; almeno fino a una nuova temporanea doccia assiomatica che cade in testa al personaggio di turno.
Per ultimo, la stessa chiusura della serie appare leggermente scollata dal resto della storia e calata dall’alto.
Insomma La Vita bugiarda degli adulti è un’opera tecnicamente buona e scorrevole ma che non mi ha dato nessun brivido e nessuna sorpresa degna di nota.
LA VITA BUGIARDA DEGLI ADULTI – LA TRAMA
La serie è un ritratto potente e singolare del passaggio di Giovanna dall’infanzia all’adolescenza negli anni Novanta. La ricerca di un nuovo volto, dopo quello felice dell’infanzia, oscilla tra due Napoli consanguinee che però si temono e si detestano: la Napoli di sopra, che s’è attribuita una maschera fine, e quella di sotto, che si finge smodata, triviale. Giovanna oscilla tra alto e basso, ora precipitando ora inerpicandosi, disorientata dal fatto che, su o giù, la città pare senza risposta e senza scampo.
LA VITA BUGIARDA DEGLI ADULTI – IL TRAILER ITALIANO
Edoardo Montanari