La spia – A Most Wanted Man: la recensione della pellicola diretta da Anton Corbijn. Il film, interpretato da Philip Seymour Hoffman, Rachel McAdams, Willem Dafoe, Robin Wright, Daniel Bruhl, Nina Hoss e Grigoriy Dobrygin, arriverà nelle nostre sale cinematografiche il 30 ottobre.
Madre e figlio turchi e musulmani, residenti ad Amburgo, incontrano per strada e danno ospitalità ad un profugo ceceno di nome Yssa. Questo fatto innesca una serie di eventi che coinvolgono la CIA, i servizi segreti tedeschi e l’anti-terrorismo…
Ultimo giorno al Festival di Roma con l’ultima performance al cinema del compianto Philip Seymour Hoffman, nel ruolo di Gunther Bachmann, agente dell’anti-terrorismo tedesco che dà la caccia ai jihadisti che popolano il cuore di Amburgo, snodo centrale dell’economia della Germania e luogo di rifugio per molti fondamentalisti islamici.
LA SPIA – LA TRAMA
Anton Corbijn per questo thriller spionistico raggruppa un cast di tutto rispetto, che comprende le presenze femminili di Robin Wright e Rachel McAdams. Il risultato? Sonnecchioso.
Purtroppo il film di Corbijn fa acqua da ogni parte lo si guardi. Una trama pasticciata e troppo confusa per poter destare apprezzamenti, si snoda poi con discreta scioltezza verso una serie di scene abbastanza evitabili.
Anche il cast purtroppo risente dello smarrimento del film, con attori dal talento incredibilmente elevato incastonati in personaggi privi di spessore e relegati a una serie di ovvietà, non solo nella loro evoluzione, ma anche negli stessi dialoghi.
Con un tema fortemente sentito e del quale il cinema ha sviscerato molto in questi anni, forse era di per sé rischioso concentrarsi su tematiche così abusate, nonostante fossero tratte dal romanzo ben strutturato di Joh Le Carré, “Yssa, il buono”.
Inevitabile a questo punto concentrarsi sulla prova di Hoffman, il quale certamente ha potuto navigare in contesti ben più adatti e consoni alla sua bravura ma che certamente non sfigura anche in questo soporifero spy-thriller pretenzioso e artefatto.
Lunghi silenzi e vuoti nonsense appiattiscono un film che delude le aspettative. Corbijn sembra non ingranare affatto, considerando anche il riscontro ottenuto con The American.
A enfatizzare il film ci si mettono anche una lunga serie di cliché sempre tanto amati da Hollywood, che standardizza tutto l’incedere del film, addirittura durante le poche scene d’azione. Anche sotto questo aspetto “A Most Wanted Man” è un thriller ibrido: punta al non eccedere con l’action fallendo però clamorosamente la narrativa strategica e rendendo il tutto veramente molto pedante.
Una nota di merito va al finale, ben orchestrato anche a livello registico, con il personaggio di Hoffman che si sfoga in un rabbioso urlo in cui si può realmente concentrare l’essenza di un grande attore scomparso troppo presto. Un’uscita di scena degna e malinconica, che rende onore a uno degli interpreti più talentuosi e significativi del mondo del cinema e che ci ricorda, con velata tristezza, quanto ancora avrebbe potuto regalarci, con la sua magnetica presenza scenica e la sua immensa bravura, un attore come Philip Seymour Hoffman.
LA SPIA – IL TRAILER
Davide Sica