Gatta Cenerentola: la recensione del film d’animazione di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone. Nel cast vocale Maria Pia Calzone, Massimiliano Gallo e Alessandro Gassmann.
E poi tra i tanti titoli di grido e in mezzo a nomi di star, red carpet e registi di grande nome, anche un festival come Venezia regala momenti di cinema insoliti, semplici e originali.
Momenti come quelli regalati da Gatta Cenerentola, pellicola d’animazione firmata Alessandro Rak, fumettista e regista napoletano, che decide di trasporre la fiaba omonima presente ne Lo Cunto de li Cunti di Giambattista Basile. Basile come il cognome dell’armatore all’origine della storia raccontata da Rak e il suo team, ambientata in una maestosa nave abitata da fantasmi simili ad ologrammi e attraccata al porto di una Napoli stagnante, che vede la piccola Mia crescere con le sorellastre e la matrigna dopo la tragica scomparsa del padre. Mia, timorosa e traumatizzata vive tra i condotti d’aerazione e nelle zone abbandonate dell’imbarcazione insieme ai suoi gatti e viene considerata alla stregua di una serva dalle altre donne della famiglia, che non perdono occasione per sfruttarla.
La vita della Gatta Cenerentola viene sconvolta dalle perfide e meschine intenzioni di O’Re, un cantante dai loschi traffici e disposto a tutto pur di mettere le mani sull’eredità di Basile e sul futuro controllo del territorio napoletano.
Attraverso un’animazione grezza, spigolosa ma in grado di trasmettere i toni dark e cupi di una narrazione sofferta e drammatica, legata a doppia mandata al personaggio di Primo Gemito, filo conduttore e pedina fondamentale per le sorti di Mia, Gatta Cenerentola è un film semplice nella forma ma dalle atmosfere ambigue e impregnate di scenografie gothic che formano un connubio perfetto con la costante tensione narrativa a cui sottopone lo spettatore, alternata da alcuni intermezzi canori funzionali ad alleggerire (in certi casi) il rigoroso incedere del film.
Prodotto da Rai Cinema e Mad Entertainment (casa di produzione dello stesso Rak), Gatta Cenerentola è un film che compie lo stesso processo che fu Il racconto dei racconti di Matteo Garrone, seppur nel campo dell’animazione, con l’obiettivo di riportare le gesta di Cenerentola alla sua prima stesura, molto più cruenta e sanguinaria, come lo furono svariate fiabe nella loro prima pubblicazione.
Senza privarsi di alcuni momenti davvero toccanti, Gatta Cenerentola è un racconto capace di mischiare noir e pulp in salsa napoletana, impreziosito dal buon apporto del cast di “talent” nel doppiaggio, che bene si presta alla tipologia d’animazione proposta dal regista napoletano che con questo lavoro compie un deciso passo avanti rispetto al precedente L’arte della felicità.
GATTA CENERENTOLA – LA TRAMA
Ambientato in un misterioso porto di Napoli, in un futuro non troppo distante e ispirato all’omonima fiaba di Giambattista Basile, il film racconta la storia di una ragazza contesa sia dal Capo della Polizia che dal malvagio ‘O Re, che ne ha ucciso il padre quando ancora era bambina. Oppressa dalla famiglia e dalle sorellastre, Cenerentola cova un fortissimo senso di vendetta, che solo l’amore riuscirà a stemperare.
GATTA CENERENTOLA – TRAILER ITALIANO
Davide Sica