Dark Crimes:la recensione del thriller diretto dal grecoAlexandros Avranas, dall’8 marzo su Amazon Prime Video.
Il film è interpretato daJim CarreyeCharlotte Gainsbourge conMarton Csokas, Robert WieckiewiczeAgata Kulesza. Basato su una storia vera, raccontata in un articolo diDavid GrannsulThe New Yorker, ‘Dark Crimes‘ è prodotto daBrett Ratner, già produttore esecutivo diRevenant – RedivivoeBlack Mass – L’ultimo gangster.

DARK CRIMES – LA TRAMA

Tadek, interpretato dal multiforme Jim Carrey, qui in un ruolo assolutamente inedito, è “l’ultimo poliziotto onesto della Polonia” e vuole coronare la propria carriera con un ultimo successo. Ormai ossessionato, Tadek indaga su un caso irrisolto di alcuni anni prima: il brutale omicidio dell’abituale frequentatore di un club bondage BDSM,The Cage. Tadek nota che vi si è recato spesso anche lo scrittore Kozlow, che in un romanzo ha raccontato un omicidio pressoché identico. Partendo proprio dal testo letterario, il detective indaga lo scrittore e la sua compagna, Kasia, una delle ex ragazze delThe Cage. I superiori del poliziotto mal sopportano l’indagine e auspicano che Tadek vada presto in pensione. La sua stessa, glaciale, famiglia si sente trascinata in un baratro a causa della sua ossessione. Lo scrittore accusa Tadek di perseguitarlo, alzando la posta in gioco della sfida e facendone una questione personale…

DARK CRIMES – LA RECENSIONE

Prima di andare in pensione il poliziotto Tadek vuole risolvere un vecchio caso irrisolto: quello del brutale omicidio di un frequentatore di un club BDSM. Tadek scopre che tra i vari clienti del club c’era anche lo scrittore Kozlov e proprio il suo nuovo romanzo, Alicja, racconta di un omicidio identico a quello commesso. Kozlov, così, sfiderà Tadek nel dimostrare la sua colpevolezza.

Se la trama vi ricorda Basic Instinct tranquilli, per fortuna (o sfortuna, dipende dai punti di vista) questa è un’altra storia. Non troverete una regia patinata, né tantomeno un sexy accavallamento di gambe.

Dark Crimes nonostante le buone premesse iniziali, purtroppo non decolla, causa di una sceneggiatura piatta e da una regia minimalista, affidata al regista greco Alexandros Avranas, noto per il ritratto famigliare di violenza Miss Violence. Se lì la sua regia con frequenti inquadrature fisse funziona, in Dark Crimes risulta talmente fredda da risultare noiosa.
Il film si basa sull’articolo di David Grann “True Crime: A Postmodern Murder Mystery”, sull’assassino Krystian Bala, pubblicato nel 2008 dal New Yorker.

DARK CRIMES – IL TRAILER ITALIANO

Sara Gentili