Adaline – L’Eterna Giovinezza: la recensione della pellicola da giovedì23 aprile 2015nei cinema, diretta daLee Toland KriegerconBlake Lively, Harrison Ford,Michiel Huisman, Ellen Burstyn e Kathy Baker.
Adaline Bowman(Blake Lively) nasce nel 1908, venticinque anni dopo si sposa un ingegnere, ha una figlia. Rimasta vedova, rimane coinvolta in uno strano incidente d’auto, condito da fulmini e basse temperature. Questococktail pseudoscientificocongela la sua età biologica a 29 anni. Adaline sopravvive attraverso il ‘900per approdare nel nuovo millennio. Osserva con non poca pena la figliaFlemming(Burstyn) invecchiare, diventa sempre piùsaggia, impara a cambiare aspetto e identità ogni dieci anni per non destare sospetti nelle autorità. La sua vita è quella di unaprigioniera: ad essere segregate sono le sue emozioni. Essendo una donna affascinante, ha dovuto difendersi per 80 anni dalle attenzioni indesiderate del genere maschile: il risultato è una estrema riservatezza e unaaciditàche si manifesta sotto forma di “granitica indifferenza”. A sconvolgere questa vita prevedibile fatta di casa e lavoro arriva Ellis (Huisman), ricco filantropo dai modi affascinanti, l’unico uomo che la approccia con stile e classe da decenni. Daario, ehm, scusate, Ellis (l’attore interpreta uno spietato mercenario inGame of Thrones, ed è difficile per me vederlo in altri panni, sorry) rimette in discussione le posizioni di Adaline sul lasciarsi coinvolgere dall’amore. A sconvolgere ancora di più la povera protagonista è l’incontro con il padre di Ellis, William (Ford), che ha invitato la giovane coppia al proprio anniversario di matrimonio. L’uomo quasi impazzisce nel riconoscere in Adaline un suo amore di gioventù. Effettivamente i due vissero un’intensastoria d’amorenegli anni sessanta, culminata con la fuga dellafanciulla, spaventata dalle intenzioni serie di lui. Il confronto con l’anziano professore, al quale Adaline non riesce a mentire, la porterà a fare una scelta: dire la verità al suo nuovo amore, per non nascondersi più e poter vivere pienamente, invece di sopravvivere.
Questo bel film ha piùdi un pregio: un cast veramente all’altezza; un approccio al passare del tempo che si affida a una voce narrante per i raccordi fra le epoche, invece che a una scansione sequenziale/procedurale; un finale degno per una storia che solleva un interessantespunto di riflessione.
Blake Livelysi è calata con grazia in questo personaggio, che è più complesso di quanto si possa immaginare. L’attrice statunitense ha dichiarato: “Ho dovuto interpretare tante donne in una. Adaline vive a cavallo di diversi periodi storici, ma non per questo la sua personalità può apparire frammentata. È una donna intelligente, e per questo anche se evolve con il passare del tempo, resta sempre la stessa persona”. Ciò che colpisce lo spettatore è propriol’immutabilitàdella personalità di questa figura, nonostante viva attraverso un secolo denso di grandi avvenimenti, anche tragici. Sembra proprio che Adaline si sia imposta la regola di non innamorarsi, perché ciò comporta delle inevitabili sofferenze: sua figlia le ricorda spesso che se rinneghiamo l’amore che ci viene dato, se ci rifiutiamo didonare amoreperché temiamo il dolore della sua perdita, allora le nostre vite saranno vuote, la nostra perdita più grande. Ellen Burstyn si è dovuta misurare con un personaggio duale: hal’interioritàdella figlia con l’aspetto di una nonna.
Il messaggio che l’opera ci offre non è netto e definito, appare come uno spunto di riflessione, chenon condannaapertamente l’idea dell’eterna giovinezza. Sta alla sensibilità dello spettatore il compito di valutare leconseguenze negativee il dolore che accompagnano tale stato: sono quasi sicuro che uscendo dal cinema vi sarete convinti cheinvecchiarepuò avere i suoi vantaggi…
ADALINE, L’ETERNA GIOVINEZZA – IL TRAILER ITALIANO
Giorgio Stancati