Rilasciato il primo trailer del film documentario del regista Rahul Jain, “Invisible Demons”.
La pellicola racconta la vita di una manciata di persone in una Nuova Delhi distopica, sconvolta dall’estate più torrida della storia.
Il film arriverà su Mubi il mese prossimo; dopo un tour mondiale che ha portato il film a Cannes, Londra, Seattle, Zurigo, Mumbai, Atene ed Helsinki.
Il trailer di un minuto presenta immagini quasi astratte della capitale indiana, con una musica rilassante che suona sopra gli incendi e le discariche. Vediamo scorci di rifiuti chimici che galleggiano sopra il fiume Yamuna e una persona seduta su una sporgenza, che indossa una maschera protettiva. In mezzo a tutto questo, vediamo bambini che celebrano il Diwali e un gruppo di donne che pregano nelle acque tossiche del fiume.
“Ciò che il Signore ci ha dato, l’abbiamo completamente distrutto… Noi umani l’abbiamo fatto”, dice una voce fuori campo; un’altra aggiunge in inglese: “Negli ultimi 30 anni, l’India è stata progettata per essere l’economia in più rapida crescita al mondo; ma mi chiedo chi tragga oggettivamente vantaggio da questa crescita?”
Raccontato attraverso immagini sorprendenti e resoconti di cittadini comuni, “Invisible Demons” è un viaggio viscerale e coinvolgente attraverso le storie di alcuni dei 30 milioni di abitanti di Nuova Delhi che lottano per sopravvivere.
La pellicola offre una prospettiva profondamente esperienziale e nuova sul suo argomento: la realtà climatica chiara e presente. Il regista coinvolge i sensi stimolando direttamente il desiderio di vivere in un mondo con accesso equo all’aria e all’acqua pulite.
Gli effetti del cambiamento climatico sono evidenti in tutto il mondo; ma a Nuova Delhi, una delle città più densamente popolate del pianeta, la posta in gioco è astronomica. In estate, le temperature salgono vertiginosamente mentre in inverno, la capitale è inghiottita da un cocktail tossico di inquinamento e fumo.
Il regista in una recente intervista ha parlato di “Invisible Demons” dicendo: “Volevo esplorare come gli artisti negli ultimi cento anni di cinematografia siano stati in grado di comunicare il rapporto della nostra specie con il mondo naturale; perché i cambiamenti più drastici sono avvenuti nel XX secolo, che è stato anche il secolo del cinema. Volevo indagare se le mie teorie su questo potessero essere trasformate in un film”.