Soprattutto nell’era dello streaming, le storie “true crime” sono diventate all’ordine del giorno tra le produzioni televisive.
Tra racconti sconvolgenti, stranezze e orrori vari, il pubblico è diventato ormai un grande consumatore di questo tipo di intrattenimento che, spesso, sfocia anche nella docu-serie.
Tra le nuove proposte troviamo “Captive Audience: A Real American Horror Story” , lo show prodotto da Joe e Anthony Russo e diretto da Jessica Dimmock.
Cosa sappiamo di “Captive Audience: A Real American Horror Story”?
Da quello che sappiamo la serie esplorerà il modo in cui viene raccontata una storia e come “la lente d’ingrandimento dei media” influisce sui personaggi coinvolti nella narrazione.
Al centro di tutto la vicenda di Steven Stayner; siamo nel 1972 quando il bambino di sette anni esce per andare a scuola e non farà più ritorno a casa.
Ogni speranza sembra persa, e solo sua madre lotta per mantenere alta l’attenzione dei media sulla vicenda e tenere unita la sua famiglia.
Sette anni dopo accade qualcosa di miracoloso: Steven ritorna. E da quel momento in poi, i media non ne hanno mai abbastanza.
Mentre Steven lotta per tornare alla sua vecchia vita, la sua famiglia deve fare i conti con l’occhio dei media che controllano costantemente le loro vite con una morbosa ossessione.
Le tensioni aumentano quando il rapitore di Steven va sotto processo, rivelando dolorose verità al pubblico che riguarderanno direttamente il bambino.
Mentre Steven rimette insieme la sua vita, la sua famiglia deve sopportare un’altra tragedia che provocherà un altro vortice mediatico; ma stavolta la fama sarà molto più difficile da gestire.
Grazie a una serie di interviste lo show dipinge un racconto complesso e inquietante di uno dei più orribili effetti reali dati in pasto ai media
Fino a dove può spingersi l’informazione senza diventare morbosa attrazione? Per scoprirlo non resta che aspettare il prossimo 21 aprile quando “Captive Audience: A Real American Horror Story” debutterà su Hulu.