La Recensione di 10 Cloverfield Lane, pellicola diretta da Dan Trachtenberg e prodotta da J.J. Abrams, in uscita il 28 aprile 2016 nei nostri cinema.
Nel cast del film scritto da Josh Campbell, Matthew Stuecken e Damien Chazelle, troveremo Mary Elizabeth Winstead, John Goodman e John Gallagher Jr.
A distanza di otto anni da Cloverfield, ilmonster movie mockumentary del 2008 diretto da Matt Reeves e prodotto da J.J. Abrams, arriva nei nostri cinema quello che può definirsi una sorta di spin-off del film. Anzi, come un “consanguineo” secondo le parole di Abrams.
Prodotto dallo stesso autore di Lost e Star Wars – Il risveglio della Forza, questa volta alla regia c’è Dan Trachtenberg al suo primo lungometraggio mentre la protagonista è interpretata da Mary Elizabeth Winstead, un’attrice al suo primo ruolo importante (ha interpretato la figlia di John McClane nel Die Hard del 2007).
10 CLOVERFIELD LANE – LA TRAMA
Senza svelare troppo della trama (essendo un thriller psicologico la vera forza del film sono i colpi di scena) Michelle è una ragazza che ha avuto un incidente in auto di notte lungo una strada di provincia isolata e si risveglia ore dopo in un bunker sotterraneo, ammanettata al muro. Lì c’è John Goodman (Howard), un uomo che afferma di averla salvata e di doverla tenere rinchiusa perché fuori è successo qualcosa di molto grave: un attacco batteriologico o atomico, a seguito, forse, di un’invasione aliena.
Il problema è che lei non sa se lui è il suo salvatore o il suo aguzzino, se è un folle e spietato rapitore oppure l’uomo che le ha salvato la vita.
Di certo Howard è un uomo di poche parole che abbraccia ogni forma di teoria del complotto, assistito da Emmet (interpretato da John Gallagher Jr.).
10 Cloverfield Lane è un thriller psicologico ambientato in due stanze e interpretato da tre personaggi che riesce a mantenere alta la tensione per (quasi) tutti i 110 minuti di durata.
Di certo ha poco a che vedere con il suo predecessore: la scelta di non usare il found footage e il mockumentary (come in Cloverfield) regala alla storia ariosità – nonostante sia ambientato in un rifugio sotterraneo claustrofobico – e mantiene alta la tensione con un susseguirsi di rivelazioni (vere o presunte).
I movimenti di camera sono essenziali, così come la differente formula narrativa rispetto al film del 2008: il ritmo della narrazione, che si alterna abilmente tra quiete e tensione, crea ambiguità e gli spettatori si immedesimano ed empatizzano con Michelle.
Finiamo, insomma, nel bunker con la protagonista, cercando di trovare un senso alla storia. Le parole di Howard saranno vere? O sono solo i deliri di un pazzo complottista? E’ un salvatore o un carceriere?
10 Cloverfield Lane, quindi, ha una realizzazione tecnica di buon livello, grazie anche all’interpretazioni dei tre protagonisti. E’, quindi, un’operazione riuscita. Sicuramente di buona fattura e altamente sopra le aspettative, l’unica pecca è un finale – troppo sbrigativo – che strizza l’occhio a un possibile seguito.
10 CLOVERFIELD LANE – IL TRAILER
Marco Visco